martedì 29 novembre 2011

New York

Amici!
Ieri mattina sono salita sull'aereo con il groppo in gola, non è stato facile salutarvi, anche se solo per qualche mese, e vedere i vostri occhi lucidi mentre mi stringevate in un abbraccio mi ha commosso.
Le nove ore di volo verso New York sono passate tranquille e tra un film, un sonnellino e qualche snacks sono atterrata in perfetto orario. Dall'aeroporto il SuperShuttle, un pullmino prenotato su internet dall'Italia, mi ha portato all'ostello. La prima impressione della città dal quel pullmino blu che sfreccia nel traffico newyorkese, tagliando la strada alle altre macchine, è che tutto sia gigantesco. Le strade hanno minimo 3 corsie, le macchine sono enormi, i ponti ampi...sullo sfondo fa capolino qualche grattacielo....
L'ostello è molto carino, pulito, curato negli interni e pieno di viaggiatori giovani e non. Il mio letto nella camera da 8 è molto comodo e poi dopo 9 ore di volo e 6 di fuso orario potrei dormire anche in piedi.
Esco a mangiare qualcosa, un panino al volo e poi a dormire per recuperare le forze.
Stamattina appuntamento alle 11 nella hall dell'ostello, o la lobby come la chiamano qui, e poi inizia il Jerry's tour. Chi è Jerry? Un simpatico e buffo signore sulla settantina che da 14 anni come hobby organizza e accompagna il tour  nella grande mela. Un tour impegnativo che dura circa 12 ore ma che ci assicura varrà la pena fare. Come dare torto ad un newyorkese DOC? Il tour inizia con Brooklyn, quartiere di New York che fine a qualche anno fa faceva città a sè. Camminando camminando arriviamo al ponte di Brooklyn e lo attraversiamo a piedi. Si prosegue per il ferry boat che ci fa ammirare la Statua della Libertà anche se avvolta da un pò di foschia e qualche goccia di pioggia. Visitiamo poi Ground Zero, lì dove le torri sono cadute è un cantiere aperto e un grattacielo che diventerà il più alto degli Stati Uniti, e probabilmente il più costoso, svetta già nel cielo, sebbene sia solo a metà. (Una curiosità: il grattacielo è costruito con materiali che resistono all'urto di un aereo...servirà poi davvero??) Ci dirigiamo poi nella St. Paul Church e ci sediamo un pò per ascoltare
 la guida. Passeggiamo poi sotto una pioggia un pò più insistente per Wall Street, facciamo due foto alla sede della borsa e ai tori che le stanno di fronte. Ci dirigiamo poi verso China Town e Little Italy dove le culture degli immigrati in queste aeree si respirano nell'aria e nei colori che le caratterizzano. Per saziare la fame portata dal lungo camminare ci fermiamo in ristorante indiano dove Jerry è solito andare durante i suoi tour. Menù fisso scelto da Jerry: antipasti vari indiani, riso con pollo al curry e gelato al mango, tutto per la modica cifra di 12 $. Il tour però non è ancora finito, ci attendono Rockefeller Center dove fervono i preparativi per l'accensione delle luci dell'albero di Natale, che avverrà domani. Ci spostiamo poi a Grand Central Station, maestosa ed elegante stazione dei treni e set di molti film. (anche qui c'è una curiosità: al piano di sotto c'è una volta e parlando da un angolo ad un altro della volta, che saranno distanti una decina di metri, si sente la voce nel muro, come se si parlasse al telefono!). Entriamo poi al Marriot, elegantissimo palazzo che ospita l'omonimo hotel. Saliamo con un ascensore futuristico fino all'ultimo piano, il 45°, per dare uno sguardo giù e farci venire un brivido. Ultima tappa del tour Times Square. Lo scintillare di luci e colori dei gigantissimi schermi lasciano senza fiato. Qui è ancora tutto più grande e impressionante e ogni luce cattura l'attenzione. Stanchi ma contenti dopo 12 ore torniamo in ostello. Aveva ragione Jerry, ne è valsa la pena!

1 commento:

  1. Siamo qui che leggiamo con gioia e un po' di invidia il tuo impegnativo tour.
    Ti pensiamo e speriamo che tu ti diverta!
    Non ti strapazzare troppo perchè se tutti i tuoi giorni dei tuoi quattro prossimi mesi saranno vissuti con questa intensità poi ti raccogliamo con il cucchiaino.... baci Cristina, Paolo, Davide, Margherita e Antonio.

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